Il segmento testuale Giovanni in Monte è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 12Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 145
Brano: [...]aggiore (Bologna) il 25.12.1944; operaio. Diciottenne, nel settembre 1943 entrò nelle file della Resistenza bolognese insieme all'amico Vincenzo Toffano (v.) detto Terremoto. I due giovani chiesero esplicitamente di poter operare in coppia e così Tempesta e Terremoto divennero due dei migliori combattenti della 7a G.A.P. (v.j bolognese. Parteciparono a rischiose azioni, come quella che portò alla liberazione dei detenuti politici rinchiusi a San Giovanni in Monte (9.8.1944), e all’attacco contro l'Albergo Baglioni (v.) il 29.9.1944. Catturati entrambi il 15 dicembre in seguito a delazione, i due gappisti furono condotti nelle celle del Comando tedesco in piazza Maggiore, torturati e infine fucilati.
Dice la motivazione della m. d'o. decretata alla memoria di Dante Drusiani: « Partigiano di eccezionale valore partecipava a tutte le più audaci imprese compiute dalla 7a Brigata Gap, coprendosi di leggendaria gloria. La liberazione dei duecentocinquanta detenuti politici dalle carceri di San Giovanni in Monte, l’attacco alla sede del comando nazifascis[...] [...]i il 15 dicembre in seguito a delazione, i due gappisti furono condotti nelle celle del Comando tedesco in piazza Maggiore, torturati e infine fucilati.
Dice la motivazione della m. d'o. decretata alla memoria di Dante Drusiani: « Partigiano di eccezionale valore partecipava a tutte le più audaci imprese compiute dalla 7a Brigata Gap, coprendosi di leggendaria gloria. La liberazione dei duecentocinquanta detenuti politici dalle carceri di San Giovanni in Monte, l’attacco alla sede del comando nazifascista, l’assalto alla polveriera di villa Contri e mille altre imprese da lui compiute testimoniano il suo epico coraggio. Arrestato dalle S.S. tedesche teneva fronte ai più assillanti e stringenti interrogatori con fierezza tale da sbalordire gli stessi inquisitori; ad un maggiore che lo interrogava su come avesse fatto a uccidere tanti nemici, rispondeva: "Così ” e impossessa
Dante Drusiani (a sinistra) e Vincenzo Toffano
tosi con slancio fulmineo di una pistola appesa alla parete la puntava sul petto dell’ufficiale sbigottito da tanto ardimento[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 630
Brano: [...]no
William. N. a Bologna il 29.12.1922; operaio.
Attivo nell’organizzazione clandestina del P.C.I. a Bologna tin dal gennaio 1942, dopo l’8.9.1943 fu tra gli organizzatori dei primi nuclei partigiani bolognesi (dai quali sarebbe sorta la 7a Brigata G.A.P. “Gianni”), e uno dei più audaci gappisti.
Il 9.8.1944, travestito da militare tedesco, prese parte all’azione che permise di liberare 340 detenuti politici rinchiusi nel carcere di San Giovanni in Monte di Bologna, rimanendo ferito alle gambe. Era ancora menomato dalle ferite, quando il 7 novembre partecipò alla battaglia di Porta Lame (v.). Assunse il comando della base partigiana in un momento particolarmente critico dello scontro e, con la sua iniziativa, permise lo sganciamento dei compagni accerchiati.
Comandante di distaccamento, per il suo contributo alla Guerra dì liberazione è stato decorato di medaglia d’argento al valor militare.
Migliorini, Mario
N. a Colle Val d’Elsa (Siena) il 15.9.1903, m. a Milano nel 1944; vetraio.
Membro della Gioventù socialista, nel 1920 fece [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 70
Brano: [...]ssibile stabilire quanti lavoratori furono costretti a servire nelle sue file.
E. Co.
Toffano, Vincenzo
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Terremoto. N. a Gavello (Rovigo) nel 1925, m. a Bologna il 14.12.1944; tornitore meccanico. Dopo 1*8.9.1943 fece parte della squadra “Temporale” della 7a G.A.P. (v.) operante a Bologna e partecipò alle azioni più audaci, fra cui la liberazione di 240 detenuti politici dalle carceri di San Giovanni in Monte, l’attacco alla sede del Comando tedesco, l’assalto alla polveriera di Villa Contri.
Catturato dai tedeschi, venne barbaramente seviziato e infine fucilato. La sua salma fu ritrovata molli mesi dopo, in un calanco dei colli di Paderno assieme a quella di numerosi altri patrioti.
Toffoletti, Francesco
N. a Mestre (Venezia) il 16.8.1880; ingegnere.
Per aver svolto propaganda antifascista tra gli ufficiali dell’esercito, fu arrestato nei primi mesi del 1941 a Milano.
Deferito al Tribunale speciale, il
31.7.1941 fu condannato a 18 anni di reclusione.
Fortificazione costruita [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 456
Brano: [...]razione, nelle file della Resistenza bolognese, con la Brigata Garibaldi « Irma Bandiera ». Catturato dai fascisti, fu torturato nella caserma « Magarotti » di Bologna e infine ricoverato sotto vigilanza nell’Ospedale Sant’Orsola. II 14.11.1944, sfuggendo ai sorveglianti con l’aiuto di alcuni compagni si mise in salvo, ma fu di nuovo catturato in un rastrellamento effettuato dai tedeschi nella zona di Pontevecchio. Rinchiuso nelle carceri di San Giovanni in Monte, vi fu torturato fino alla morte.
Pasquali, Ettore
N. a Sequals (Pordenone) l’1.11. 1896; assistente.
Nel febbraio 1941, insieme ad altri sottufficiali e impiegati, riprodusse e diffuse a Udine la nota lettera con firma apocrifa di Badoglio, ciclostilata a Firenze, che poneva sotto accusa il fascismo per la disastrosa condotta della guerra in Grecia. In seguito a tale iniziativa, venne arrestato e deferito al Tribunale Speciale che, il 23.5.1941, lo condannò a 5 anni e 6 mesi di reclusione per « disfattismo ».
Pasquali, Villy
Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. ne[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 563
Brano: [...]i m. il 15.12.1944; operaio pavimentista.
Durante gli anni della dittatura fascista svolse attività nell’organizzazione clandestina del Partito comunista.
Dopo l’8.9.1943 fu tra i primi organizzatori delle formazioni partigiane bolognesi, diventando vicecomandante della 7a Brigata G.A.P. (v.). Partecipò alle più importanti battaglie della formazione, compresa quella di Porta Lame.
Nel dicembre 1944 diresse l’attacco alle prigioni di San Giovanni in Monte, che portò alla liberazione di 200 detenuti politici.
Catturato dai nazifascisti il 6 dicembre, venne sottoposto a un’atroce tortura: gli fu rinchiusa la testa in un cerchio di ferro che poi veniva lentamente stretto. Davanti al suo rifiuto di parlare, con un ultimo giro di vite i carnefici gli spaccarono il cranio.
Martini, Giuseppe
Martin. N. a Mentone (Francia) il
7.5.1912, m. a Gerbonte (Imperia) il 6.3.1944. Attivo antifascista, durante il ventennio del regime fu assegnato al confino di polizia. Dopo I’8 settembre 1943, nonostante le sue cattive condizioni di salute, accorse [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 575
Brano: [...]1944, d’accordo col Comando partigiano, lasciò Bologna per raggiungere la 36a Brigata Garibaldi. Pochi giorni dopo (22 febbraio) il suo distaccamento venne sorpreso da un rastrellamento nella località di Palazzuolo: con altri tre partigiani, trinceratosi in una casa, Giovannini protesse fino aH'ultimo la ritirata dei suoi compagni. Catturato, fu tradotto come ostaggio nella caserma delle Brigate Nere di Imola, poi a Bologna, nelle carceri di San Giovanni in Monte e infine nel carcere di Castelfranco Emilia.
In autunno, quando il carcere di Castelfranco fu colpito da un bombardamento, il giovane potè fuggire e raggiunse la T Brigata G.A.P. a Monte San Pietro (Bologna). Poco dopo cadeva in combattimento.
Giovannini, Roberto
N. a Prato (Firenze) 1*8.7.1918; dirigente d’azienda. Ancora studente partecipò all’attività clandestina antifascista e nel 1943 si iscrisse al Partito comunista.
Dopo l’8 settembre prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza.
Dopo la Liberazione, per incarico del C.L.N., entrò a far parte del Co[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 737
Brano: [...]rmazioni, comprendenti 18 battaglioni di circa 600 uomini ciascuno, per un totale di 10.790 partigiani (riconosciuti dalla Commissione ministeriale), nel corso della Guerra di liberazione ebbero 1.386 caduti in combattimento o fucilati, 125 dispersi, 84 mutilati, 861 feriti. A questi sono da aggiungere i 2.350 bolognesi fucilati per rappresaglia, gli 829 deceduti nei campi di concentramento tedeschi, i 6.543 incarcerati per periodi diversi a San Giovanni in Monte.
Cumiana, Strage di
A Cumiana, comune di 4.500 abitanti (2.000 nel capoluogo) in provine eia di Torino, durante la Guerra di liberazione ebbe luogo una rappresaglia compiuta contro la popolazione civile.
Nella notte del 31.3.1944 alcuni partigiani si erano scontrati nell’abitato con una pattuglia di S.S. tedesche e italiane, e il giorno dopo, alle 11, una formazione partigiana attaccò in paese un autocarro carico di nazifascisti. Nel breve combattimento i partigiani persero 2 uomini, ma uccisero 3 nazifascisti, ne ferirono 18 e ne catturarono 37,
compresi due sottufficiali tedesch[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 515
Brano: [...]ntatene.
Liberato nell’agosto del 1943, fu tra i primi organizzatori della Resistenza in Emilia. Vicecomandante della 62a Brigata Garibaldi, diresse con intelligenza e audacia numerose azioni. Verso la fine di ottobre del 1944, per ordine del C.U.M.E.R. scese a Bologna con tutta la brigata e il 7 novembre partecipò insieme alla 7a G.A.P. alla battaglia di Porta Lame (v.). Catturato il 4.12.1944 nel corso di un rastrellamento e rinchiuso a San Giovanni in Monte, di lui non si ebbero più notizie. Si presume che sia stato prelevato dal carcere il 10.2.1945 e fucilato alle Fosse di San Ruffillo. È stato proposto dal C.U.M.E.R. per la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.
LAr.
Ceresa, Giuseppe
N. a Milano nel 1901; operaio. Comunista, fu condannato in seguito a conflitto armato con i fascisti. Detenuto per 14 anni a Civitavecchia e a Turi di Bari, in quest’ultimo carcere fu con Antonio Gramsci. Dopo I’8.9.1943 prese parte alla Guerra di liberazione, nelle file della Resistenza, commissario politico della 3a Brigata G.A.P..
Ceresole [...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giovanni in Monte, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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